Quali azioni intraprendere per migliorare il nostro futuro e quello delle prossime generazioni?

Quali scelte di vita adottare e quali evitare?

È sempre più importante tenere a mente che il nostro pianeta, le persone e la povertà hanno bisogno di azioni e risposte concrete.

Per questo è nata l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Cos’è?

L’Agenda 2030 è una promessa, è l’impegno intrapreso da 193 Paesi membri dell’ONU per non lasciare nessuno indietro. “Leave No One Behind”.

È un programma d’azione sottoscritto nel settembre 2015 e avviato all’inizio 2016.

La strada da percorrere per i Paesi coinvolti è verso la sostenibilità, impegnati a raggiungerla entro il 2030.

L’Agenda 2030 è basata su cinque concetti chiave per cui ogni strategia socio-economica dovrebbe considerare:

  • Le Persone, eliminare fame e povertà, garantire pari dignità/opportunità e abbattere le diseguaglianze;
  • La Prosperità, assicurare che tutti gli esseri umani possano godere di vite prosperose e che il progresso economico, sociale e tecnologico avvenga in armonia con la natura;
  • La Pace, promuovere società pacifiche e inclusive che rispettino i diritti umani;
  • La Partnership, implementare solide partnership;
  • Il Pianeta, garantire una gestione sostenibile delle risorse naturali, adottando misure urgenti riguardo il cambiamento climatico.

Ciascun Paese viene valutato periodicamente in sede Onu e dalle opinioni pubbliche nazionali e internazionali. 

Obiettivi per lo sviluppo sostenibile
Fonte immagine: https://unric.org/it/agenda-2030/
Ad essi sono inglobati 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile, Sustainable Development Goals, e un totale di 169 “Target”:
Obiettivo 1. Porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo.
Obiettivo 2. Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile.
Obiettivo 3. Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età.
Obiettivo 4. Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti.
Obiettivo 5. Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze.
Obiettivo 6. Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie.
Obiettivo 7. Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni.
Obiettivo 8. Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti.
Obiettivo 9. Costruire un’infrastruttura resiliente e promuovere l’innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile.
Obiettivo 10. Ridurre l’ineguaglianza all’interno di e fra le nazioni.
Obiettivo 11. Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili.
Obiettivo 12. Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo.
Obiettivo 13. Promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico.
Obiettivo 14. Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile.
Obiettivo 15. Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre.
Obiettivo 16. Promuovere società pacifiche e inclusive per uno sviluppo sostenibile.
Obiettivo 17. Rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile.

L’agenda 2030 porta con sé anche una grande novità: per la prima volta viene superata l’idea che la sostenibilità sia unicamente una questione ambientale ma che nel raggiungere lo sviluppo sostenibile sia necessario che ogni aspetto, da quello sociale a quello economico e ambientale, sia equilibrato e connesso tra loro.

GreenerVibes intende far propria questa promessa e come operatore turistico ritiene di avere una grande responsabilità nel contribuire a diffondere la cultura della sostenibilità.

I nostri valori aziendali sono tradotti in azioni concrete, come l’utilizzo di una piattaforma ed e-mail aziendali a server alimentati al 100% da energie rinnovabili.

Siamo impegnati nel coinvolgere le comunità locali e nel realizzare itinerari turistici autentici, in grado di preservare l’ambiente circostante e a ridotto impatto ambientale, compensando le emissioni di Co2 attraverso i progetti certificati di UP2U.

Privilegiamo una mobilità dolce e ci impegniamo nel valorizzare le identità culturali e le tradizioni locali.

Rifiutiamo qualsiasi forma di discriminazione e coinvolgiamo i nostri partner a predisporre la propria offerta in modo da essere il più inclusiva possibile.

Realizziamo proposte dedicate alle esigenze di tutti come per i viaggiatori che necessitano di particolare assistenza o affetti da disabilità di varia entità e natura. La piattaforma stessa è resa accessibile e sono state adottate funzionalità che rendano la fruizione adatta a ipovedenti o ipoudenti nel caso di contenuti audio/video.

Tutti noi siamo parte del cambiamento, tutti ne siamo responsabili, per noi stessi e per le generazioni future.

Sono le nostre scelte di vita e le azioni quotidiane che influenzeranno le prossime generazioni.

Bisogna saper fare la differenza ogni giorno e in ogni momento e quindi tu come vuoi fare la tua parte?

Se sei interessato a saperne di più, clicca questo link.

Se vuoi conoscere qualche tour sostenibile organizzato da GreenerVibes, consulta la sezione Tour del nostro sito.

Grazie per la lettura, ci leggiamo presto.

Valeria

“L’artigianato… è (anche) una modalità positiva di approccio alla vita. Fare le cose con le mani permette di affrontare la vita con equilibrio” cit. Michele De Lucchi
  Gli artigiani italiani sono il simbolo di un’Italia resiliente che custodisce gelosamente le proprie tradizioni, le preserva per trasmetterle alle generazioni future.
L’artigiano riesce a guardare oltre, immagina, rivoluziona, crea. Prima degli altri.
Si contraddistingue da sempre per estro e creatività, il suo tocco ha un qualcosa di magico e rituale, infonde calma e positività.
Riesce a dare un’anima a un po’ di argilla grigia o un torsello di canapa scovato in un vecchio baule, trasformandoli in creazioni uniche, con dedizione e cura.
Sono ancora capaci di dare il giusto valore al tempo, garantendo ad ogni dettaglio l’attenzione che merita.
Nella bottega di un artigiano non si va mai di fretta, ma si rimane sospesi nel tempo ad ammirare la maestria in gesti ripetuti eppure sempre nuovi.
Se non avete mai visto un artigiano all’opera è giunta l’ora di farlo!  Di seguito vi proponiamo una lista di **veri** artigiani italiani e qualche idea su attività alternative da fare durante le prossime vacanze.
 

Eleonora Colletti, appassionata di calcoli, studio e ceramica!

ceramista eleonora colletti in laboratorio
Eleonora Colletti nel suo laboratorio
Il suo laboratorio nel cuore della Sabina Laziale è un luogo dove regna una sola parola d’ordine: sperimentazione. Ama creare sia oggetti di uso quotidiano che decorativi spaziando e combinando tecniche di lavorazione e decorazione. Nella sua bottega si alternano giovani Wwoofer e artigiani da tutto il mondo per apprendere l’arte italiana della lavorazione della ceramica e della costruzione di orologi solari. Eleonora infatti è una dei pochi artigiani in Italia capace di costruire meridiane solari! Da brava insegnante (di matematica, ovviamente!) organizza corsi di due giorni per la costruzione di orologi solari e corsi intensivi per imparare le principali tecniche di lavorazione della ceramica (colombino, lastra, raku).  

Iko studio, dal Parlamento Inglese a Bolsena

Particolare di lampada in vetro raffigurante un uccellino dipinta a mano
Particolare di lampada in vetro dipinta a mano
Il cuore di Bolsena ospita quella che apparentemente sembra una piccola bottega di oggetti in vetro, a pochi passi dalla Basilica di Santa Cristina e dai viottoli medioevali che conducono alla Rocca Monaldeschi. In questo piccolo angolo di paradiso Diego Tolomelli crea e decora (rigorosamente a mano) vetrate artistiche che è possibile ammirare in alcune delle più belle basiliche e cattedrali italiane e persino nel Parlamento Inglese! Opera anche su commissione per privati utilizzando solo vetro di altissima qualità e un mix di grisaglia e altri ingredienti segretissimi. Tutti gli anni su richiesta, Diego organizza dei corsi intensivi per appassionati da tutto il mondo. Se ti abbiamo incuriosito perché non dai un’occhiata alla nostra masterclass? Scoprirai le basi della lavorazione comodamente da casa tua!  

Lidia Masi, un’artigiana a 360°

Particolare di statuetta di Lidia Masi,
            Particolare di statuetta di Lidia Masi,
Diplomata in Maturità Artistica, è ceramista, restauratrice del mobile laccato e dipinto,  decoratrice di pareti a trompe d’oeil. Il suo cavallo di battaglia sono le statuette dei “Cavalieri della Pace”, cavalieri disarmati ispirati a personaggi storici, che lanciano un messaggio di pace universale. Sono creati con terra bianca a lastra e a tutto tondo interamente a mano senza l’utilizzo di stampi. Con la sua Masterclass, Lidia ha deciso di mostrare al pubblico come nascono i suoi cavalieri utilizzando prevalentemente oggetti di uso quotidiano. Una vera e propria lezione dove passo dopo passo ci si può cimentare nella creazione del proprio Cavaliere della Pace e contribuire a diffondere un messaggio di fratellanza. Puoi inoltre conoscere Lidia personalmente partecipando ai corsi organizzati in collaborazione con l’associazione Tana Libera Tutti di Novafeltria (RN). Sono corsi di mezza giornata inseriti nei nostri tour del Montefeltro, adatti sia a chi si affaccia per la prima volta al mondo della ceramica, sia a chi ha una buona manualità e vuole ulteriormente arricchire le proprie conoscenze.  

Mattia Patteri, tradizione e innovazione nel cuore della Sardegna

Mattia all’opera
Artigiano di terza generazione, lavora la filigrana sarda a suon di musica dance e techno! Dietro al suo banco Mattia realizza gioielli in filigrana: dai tradizionali gioielli del costume sardo a quelli unici con crine di cavallo della collezione Jua. Ama condividere il suo lavoro attraverso le dirette Instagram (@mattiapatteriorafo), spesso in compagnia del nipotino a cui sta trasmettendo la passione per l’oreficeria proprio come suo padre ha fatto con lui. Lo si può andare a trovare nel suo laboratorio a Dorgali, comune barbaricino incastonato tra terra e mare dove abbiamo ideato un tour di una settimana. Ai suoi ospiti mostra come si realizza un gioiello di filigrana e molto spesso ci si può anche cimentare in qualche passaggio di lavorazione!

Nel prossimo numero del blog gli dedicheremo un’intervista esclusiva così da farvi conoscere un po’ di più la storia di questo mastro orafo sardo.

 

E voi? Avete mai partecipato a dei corsi ? Oppure avete un vostro artigiano del cuore che merita assolutamente di essere conosciuto?

Fateci sapere nei commenti!

Ci leggiamo presto,

Angela         

I viaggiatori non sono più quelli di una volta. Oggi infatti chi decide di mettersi in viaggio mappa alla mano (o sullo schermo) lo fa con idee ben precise… oltre alla bellezza, si cercano località, strutture ricettive e attività che diano valore al territorio privilegiando soluzioni sostenibili e in linea con l’ambiente.

È grazie a queste scelte consapevoli che sta cambiando radicalmente la maniera di “fare turismo” delle destinazioni e delle imprese turistiche. L’obiettivo è quello di garantire al visitatore il massimo della tutela e accoglienza salvaguardando al contempo il territorio e la cultura locale.

Attualmente esistono molti strumenti utili che indicano ai visitatori i percorsi virtuosi intrapresi dalla destinazione e dalle sue imprese, come i marchi di qualità delle destinazioni turistiche. 

GreenerVibes vi propone un elenco dei principali riconoscimenti per aiutarvi a scegliere la vostra destinazione turistica ideale.

Bandiera Arancione

Borgo San Leo È il marchio di qualità turistico ambientale del Touring Club Italiano. Questo prestigioso riconoscimento viene assegnato a quelle località che fanno dell’accoglienza di qualità uno strumento di valorizzazione del territorio e del suo patrimonio culturale e ambientale. È rivolto principalmente alle piccole località dell’entroterra che si distinguono per un’offerta di eccellenza e un’accoglienza di qualità. Tra queste troviamo San Leo, un borgo fortificato nel cuore del Montefeltro, al confine tra l’Emilia Romagna e le Marche. Una terra ricca di eccellenze enogastronomiche e artigiane che grazie ad un modello di valorizzazione delle aree rurali e ospitalità diffusa ha ottenuto la Bandiera Arancione nel 2004. 

Bandiera Lilla

Nasce nel 2012 con l’obiettivo di rendere più accessibile il territorio e migliorare stabilimenti e infrastrutture in funzione delle persone con disabilità. Ogni comune italiano può chiedere la valutazione da parte del Comitato bandiera Lilla. L’iter prevede la compilazione di un questionario e l’analisi territoriale da parte degli incaricati. Qui la lista di tutte le bandiere Lilla in Italia.  Tra i comuni Bandiera Lilla troviamo ad esempio Dorgali, primo Comune Lilla della provincia di Nuoro e secondo di tutta la Sardegna. Dorgali ha lavorato sull’accessibilità del suo lungomare, dei giardini pubblici e sulla gran parte degli edifici pubblici di interesse turistico come il Museo Archeologico o il centro di Educazione ambientale. Molto attive sono anche le associazioni sportive e di volontariato locali che organizzano laboratori e attività per le persone con esigenze speciali. Qui qualche idea sulle attività da fare a Dorgali e qui qualche dettaglio in più sull’accessibilità di Dorgali.

Bandiera Verde  

La sostenibilità di una località passa anche dalla sua accessibilità e dai servizi offerti alle famiglie. La bandiera verde è uno strumento utile per i genitori perché attesta che una località balneare è sicura per i bambini. L’indagine viene condotta da un campione di pediatri ed è rivolta a quelle spiagge che soddisfano criteri di pulizia, balneabilità e messa in sicurezza della zona, oltre ad ospitare strutture che le rendono adatte ai bambini e alle loro famiglie. Tra le Regioni Italiane più virtuose troviamo Le Marche e L’Emilia Romagna.

Bandiera Blu

La vediamo sventolare nelle località di mare, è istituita dalla FEE, Foundation for Environmental Education, e assegnata a quelle località turistiche balneari che soddisfano criteri di qualità relativi alla pulizia delle spiagge, delle acque di balneazione ed ai servizi offerti Per ottenere tale riconoscimento è necessario rispettare più di 30 criteri, in continuo aggiornamento, come ad esempio offrire attività di educazione ambientale, informazioni sulla qualità delle acque e sugli ecosistemi locali, affissione di un codice di condotta sull’uso della spiaggia, pulizia della spiaggia e presenza di cestini per la raccolta differenziata dei rifiuti, accessibilità per i disabili, presenza e pulizia di servizi igienici e spogliatoi, equipaggiamento e personale di primo soccorso, attuazione di strategie per preservare la biodiversità,  rispettare i requisiti di campionamento e di standard relativamente alla qualità delle acque di balneazione.

Le spighe verdi

È un programma promosso da FEE e Confagricoltura per lo sviluppo rurale sostenibile. Si rivolge ai Comuni che intendono valorizzare e investire sul proprio patrimonio rurale, migliorando le buone pratiche ambientali. Particolare enfasi viene data al ruolo dell’agricoltura nella difesa del paesaggio,  tutela della biodiversità e nella produzione di alimenti di qualità. Bandiere marchi di qualità del turismo
Noi di GreenerVibes insieme a voi lettori vogliamo essere protagonisti di queste scelte responsabili e ogni giorno selezioniamo per voi strutture, esperienze, che abbiano a cuore la valorizzazione della cultura e il rispetto del territorio e delle sue tradizioni.
È importante sostenere queste iniziative e promuoverle al fine di coinvolgere più persone possibili e sensibilizzare su queste tematiche di turismo sostenibile e accessibile.
Ci leggiamo presto, Valeria.    

Quest’anno la Giornata Internazionale della Biodiversità è dedicata al tema “Il nostro cibo, la nostra salute e la nostra biodiversità”

  Per celebrare questa giornata abbiamo fatto due chiacchiere con Arianna che con l’azienda agricola biologica “Quercia Madre” ha avviato da diversi anni un percorso di ripristino e salvaguardia della diversità locale. Ci troviamo a Cantalupo in Sabina, piccolo e grazioso borgo del Rietino, a soli 60 km da Roma. In queste campagne della Sabina Laziale, Quercia Madre ha deciso di destinare un terzo dei suoi terreni alla vegetazione autoctona:  boschi con querce, olmi e cespugli di rovi con allori, biancospino e tanti altri arbusti. L’azienda coltiva in modo naturale legumi ed erbe aromatiche oltre a diversi cereali tra cui alcuni “grani antichi” del Reatino. Quercia Madre infatti fa parte della Cooperativa Grani Antichi del Reatino con cui promuove la riscoperta di grani anticamente coltivati in quest’area. Dal 2016 è stato introdotto l’allevamento di api fondamentale sia per l’impollinazione naturale che per favorire la varietà faunistica della zona. Con le api infatti sono aumentati anche i loro predatori naturali, innescando un circolo virtuoso di salvaguardia della biodiversità locale.
Alveare della Quercia Madre

Arianna, raccontaci qualcosa su Quercia Madre. Perché avete scelto questo nome?

L’azienda nasce nel 2010 quando gli eredi del barone di Cantalupo hanno messo in vendita un terreno collinare di 28 ettari adiacente alla mia abitazione dove è presente la quercia più grande di Cantalupo in Sabina. È nata così la voglia di preservare l’ambiente circostante quella grande Quercia attraverso la creazione di un’azienda agricola biologica che rispettasse i ritmi della natura.  

Com’è nata la tua passione per l’agricoltura biologica e cosa ti ha spinto ad avviare questa attività?

Io sono una biologa e la passione per gli animali, gli insetti in particolare, l’ho sempre avuta. Quando ho lasciato Roma per vivere in campagna, con gli anni ho maturato l’idea che l’unica cosa che potrà salvare il mondo sono le piccole produzioni locali che consentano all’ambiente di stare in equilibrio con il mondo agricolo.
Il Laboratorio della Quercia Madre

Ci puoi parlare dei Grani antichi del Reatino?

La Cooperativa dei Grani Antichi del Reatino è una bella realtà nata qualche anno fa. Un gruppo di giovani agricoltori, tutti in regime di coltivazione biologico, ha iniziato a coltivare grani antichi, in prevalenza il Rieti. Questi grani sono a basso contenuto di glutine e quindi sono più digeribili dal nostro organismo. Alla Cooperativa di produttori si affianca una Filiera di trasformatori (panificatori, pizzerie, ristoranti) che stanno iniziando a scoprire come la qualità della materia prima sia fondamentale per fornire ai loro clienti un prodotto più salubre.

Quali sono le difficoltà maggiori a cui va incontro una realtà come la vostra?

La concorrenza dei prezzi sicuramente è un fattore discriminante. Abbiamo piccole superfici di coltivazioni e quantitativi di grani non paragonabili a quelli delle grandi estensioni di pianura. Sosteniamo quindi un costo maggiore per le lavorazioni e preparazioni dei prodotti. Anche le strutture per le successive lavorazioni (molitura della farina) che non sono presenti in loco vanno ad incidere nel costo finale del prodotto.  

Su GreenerVibes è possibile prenotare un laboratorio di autoproduzione saponi o crema naturale. Puoi spiegare in cosa consiste e perché lo consigli?

L’idea di proporre un laboratorio di autoproduzione di cosmesi naturale (saponi e creme) nasce dall’esperienza personale. Mi sono resa conto che molto spesso abbiamo tutte le materie prime per evitare l’acquisto di prodotti di sintesi chimica altamente inquinanti, anche per la presenza di contenitori di plastica non smaltibili. E allora basta avere un po’ di olio di oliva, autoprodotto o acquistato, per fare dell’ottimo sapone per tutta la famiglia. Lo consiglio perché è una pratica divertente, semplice e da fare anche con bambini e che consentirebbe un notevole risparmio di prodotti altamente inquinanti.  

Che aggettivi utilizzeresti per descrivere Cantalupo in Sabina?

  • Accogliente, con una lunga storia molto interessante
  • Comodo per la vicinanza con treno e autostrada
  • Verdeggiante
  • Silenzioso

Ci consigli 5 cose da non perdere a Cantalupo e in Sabina?

  1. visita allo splendido Parco Naturale Vincenzo Camuccini di Cantalupo, dove nei secoli sono stati piantati oltre 100 alberi provenienti da tutto il mondo.
  2.  una camminata nei borghi pedonali come Casperia, Roccantica, o Montasola dove poter girovagare per vicoli nella pace più totale.
  3. una passeggiata verso gli eremi di San Michele e San Leonardo sul Monte Tancia. Queste esperienze ci fanno capire come questi ambienti erano abitati anche secoli fa da persone che cercavano il contatto con l’infinito.
  4.  un’escursione lungo il Fiume Tevere all’interno del Parco Naturale Regionale di Nazzano Tevere Farfa. C’è una splendida strada che può essere percorsa facilmente a piedi e in bicicletta ed è adatta sia per adulti che per bambini.
  5. da non perdere assolutamente il piatto tipico della zona: gli “stringozzi”. Si tratta di una pasta fatta con acqua e farina da condire con un sugo semplice di pomodoro, olio e olive.
Potete andare a conoscere Arianna e scoprire il magnifico territorio della Sabina con i nostri tour:
La Sabina: natura ed autenticità a un’ora da Roma
Sotto il sole della Sabina – corso di realizzazione orologi solari 2 giorni
La ceramica non ha più segreti! Corso intensivo in Sabina
Scorcio di Casperia
Ci lasciamo con qualche consiglio su come ciascuno di noi può preservare e salvaguardare la biodiversità. Bastano piccole abitudini e piccoli gesti:
  • acquistare cibi locali stagionali
  • promuovere la biodiversità locale per cibo e nutrizione
  • ridurre gli sprechi di cibo
  • minimizzare gli imballaggi e evitare monouso
  • ridurre il consumo di carne
Avete altri consigli da suggerire o conoscete realtà impegnate come la Quercia Madre? Condividete le vostre esperienze nei commenti o sui social @greenervibes.tour Ci leggiamo presto, Angela

L’Alta Tuscia è un territorio affascinante incastonato tra Lazio, Umbria e Toscana.

Oggi ci soffermeremo sulla parte della Tuscia nella provincia di Viterbo, un susseguirsi di paesaggi variegati, montagne, calanchi, boschi incantati e laghi vulcanici che si alternano a borghi senza tempo e preziose zone archeologiche.

Se state pianificando la vostra vacanza e volete scoprire cosa visitare in Tuscia ecco qualche consiglio che accontenterà sia chi arriva in questa splendida zona per la prima volta, ma anche visitatori affezionati in cerca di qualcosa di inedito.

Le 5 attività da non perdere in Tuscia:

  1. Escursione notturna da San Lorenzo a Bolsena
  2. Visita al Bosco Monumentale del Sasseto
  3. Visita guidata di Montefiascone e degustazione di prodotti di bufala locale
  4. Trekking da Bagnoregio nella Valle dei Calanchi
  5. Laboratorio di cucina circolare: un percorso di gusto tra tradizione e innovazione

1) Escursione notturna da San Lorenzo a Bolsena

Chi di voi ha già visitato la splendida città di Bolsena sicuramente ricorderà  il suo lago di origine vulcanica (il più grande d’Europa)  o il suo centro medioevale perfettamente conservato. Un dedalo vivace di viottoli, botteghe artigiane e ristorantini su cui svetta l’imponente Rocca Monaldeschi. Vale la pena farsi guidare da una guida locale attraverso il Rione Castello fino alla meravigliosa Basilica di Santa Cristina, da secoli tappa dei pellegrini che percorrevano e percorrono tutt’oggi la Via Francigena sino a Roma e ricordata per il Miracolo Eucaristico. Se volete provare un modo insolito per scoprire il Lago di Bolsena, vi suggeriamo un’escursione in notturna, adatta ai più avventurosi anche quelli più piccini! Quest’escursione infatti è adatta dai 10 anni in su. Si parte da Bolsena dove armati di zaino, acqua, torcia frontale e bastoncini, prenderete un autobus di linea insieme alla guida locale per raggiungere il punto di partenza dell’escursione,  il borgo di San Lorenzo Nuovo. Da qui si percorre un percorso di circa 15 km su strade bianche e sentieri silenziosi.  Un percorso unico e rilassante dove godere di panorami mozzafiato e riconnettersi con la natura circostante.
bolsena lake view
Vista della Rocca Monaldeschi e del lago di Bolsena

2) Visita al Bosco Monumentale del Sasseto

A soli 20km da Bolsena, nel territorio di Acquapendente sorge il Bosco Monumentale del Sasseto un gioiello di diversità forestale unico nel suo genere. Tra i massi di origine vulcanica sono cresciuti alberi centenari, manti di muschi e un sottobosco ricchissimo che incanta i visitatori con la sua atmosfera magica data dalle forme contorte degli alberi, le sue fioriture primaverili o il foliage autunnale. A rendere ancora più magica l’atmosfera, il bellissimo Mausoleo del Marchese Cahen, in stile neogotico che si apre inaspettatamente tra i sentieri del Bosco. Merita una visita anche il Castello di Torre Alfina, dimora storica tra le più prestigiose d’Italia che domina l’omonimo borgo e il Bosco del Sasseto.
Scorcio del Bosco del Sasseto
Scorcio del Bosco del Sasseto

3) Visita guidata di Montefiascone e degustazione di prodotti di bufala locale

Montefiascone con i suoi 600 metri di altezza è considerata il più bel belvedere sul Lago di Bolsena. Vanta una storia antichissima che si intreccia con quella dei numerosi pontefici che nel corso dei secoli hanno trovato rifugio nella sua Rocca, non a caso detta Rocca dei Papi. Se il centro storico che ospita oltre alla Rocca, la Chiesa di San Flaviano e la Cattedrale di Santa Margherita merita senz’altro una visita, è sulla vivacità enogastronomica che vale la pena soffermarsi. Non si può lasciare Montefiascone senza aver provato un calice del famosissimo vino bianco DOC EST! EST!! EST!!!  eccellenza che rende omaggio al territorio tufaceo di questa cittadina. Altra eccellenza locale sono i prodotti e le mozzarelle del caseificio di Bufale poco fuori il centro di Montefiascone. Gestito da Luisa e la sua famiglia, questo caseificio è un esempio di come il benessere animale sia la priorità per garantire prodotti di altissima qualità. È possibile visitare l’allevamento in compagnia di Luisa ed assistere alla lavorazione della mozzarella e dei formaggi nel laboratorio poco distante. Da pochi anni è anche possibile organizzare degustazioni o pranzi, veri e propri percorsi di gusto dove il protagonista, dall’antipasto al dolce, è il latte di bufala.
Dolce al latte di bufala

4) Trekking da Bagnoregio nella Valle dei Calanchi (semplice e impegnativo)

Civita di Bagnoregio
Civita di Bagnoregio, la “Città che Muore” è senza dubbio il comune più conosciuto della Tuscia. Milioni di visitatori arrivano ogni anno per visitare questo borgo che sembra uscito da un libro di fiabe. Posizionata su uno sperone tufaceo che sfida il tempo e l’erosione, Civita domina la meravigliosa Valle dei Calanchi, un paesaggio unico, modellato nei secoli dal vento e dalla pioggia. Se volete scoprire il territorio di Bagnoregio in modo insolito e inaspettato vi suggeriamo di aggiungere alla visita del Borgo delle escursioni tra i Calanchi. Disponibili per vari livelli di difficoltà, si passa da escursioni semplici e brevi  a percorsi di trekking  impegnativi che  vi condurranno nella splendida e selvaggia Valle dei Calanchi permettendovi di scoprire “l’anello” tra Lubriano,  e Bagnoregio. La Valle dei Calanchi è una delle aree più affascinanti e selvagge d’Italia, modellata dal vento e dalle piogge degli ultimi 2 milioni di anni! Si, avete capito bene, due milioni di anni!  
Calanchi Bagnoregio Lubriano, Tuscia Lazio

5) Laboratori di cucina circolare: tra tradizione e innovazione

Apprendere i segreti della cucina tradizionale è il modo migliore per diventare cittadini temporanei di un territorio e contribuire alla salvaguardia delle sue tradizioni enogastronomiche. Cos’è la cucina circolare se non un ritorno alle origini, la riscoperta di tradizioni e valori antichi, di rispetto della ciclicità delle stagioni e dei prodotti che il territorio ci offre. I laboratori di cucina circolare della Tuscia partono proprio dalla conoscenza della materia prima, dall’individuazione dei migliori prodotti km0 fino alla condivisione di ricette antiche. Il corretto utilizzo e valorizzazione delle materie prime permette da un lato di ridurre in maniera notevole gli sprechi e dall’altro di diffondere la tradizione culinaria e popolare della Tuscia. In compagnia di una chef locale si possono imparare le tecniche di panificazione antica, i segreti dell’acquacotta o della cottura del coregone (pesce del lago) fino ai dolci della tradizione, come i ravioli dolci con ripieno di ricotta e cannella.

Troverai queste e molte altre attività nel nostro tour  Tuscia Inedita!

Ci leggiamo presto,

Angela e Federico      

Ciao! Siamo Angela e Federico e

siamo felicissimi di darti il benvenuto su GreenerVibes.