5 attività da non perdere in Tuscia

L’Alta Tuscia è un territorio affascinante incastonato tra Lazio, Umbria e Toscana.

Oggi ci soffermeremo sulla parte della Tuscia nella provincia di Viterbo, un susseguirsi di paesaggi variegati, montagne, calanchi, boschi incantati e laghi vulcanici che si alternano a borghi senza tempo e preziose zone archeologiche.

Se state pianificando la vostra vacanza e volete scoprire cosa visitare in Tuscia ecco qualche consiglio che accontenterà sia chi arriva in questa splendida zona per la prima volta, ma anche visitatori affezionati in cerca di qualcosa di inedito.

Le 5 attività da non perdere in Tuscia:

  1. Escursione notturna da San Lorenzo a Bolsena
  2. Visita al Bosco Monumentale del Sasseto
  3. Visita guidata di Montefiascone e degustazione di prodotti di bufala locale
  4. Trekking da Bagnoregio nella Valle dei Calanchi
  5. Laboratorio di cucina circolare: un percorso di gusto tra tradizione e innovazione

1) Escursione notturna da San Lorenzo a Bolsena

Chi di voi ha già visitato la splendida città di Bolsena sicuramente ricorderà  il suo lago di origine vulcanica (il più grande d’Europa)  o il suo centro medioevale perfettamente conservato. Un dedalo vivace di viottoli, botteghe artigiane e ristorantini su cui svetta l’imponente Rocca Monaldeschi. Vale la pena farsi guidare da una guida locale attraverso il Rione Castello fino alla meravigliosa Basilica di Santa Cristina, da secoli tappa dei pellegrini che percorrevano e percorrono tutt’oggi la Via Francigena sino a Roma e ricordata per il Miracolo Eucaristico. Se volete provare un modo insolito per scoprire il Lago di Bolsena, vi suggeriamo un’escursione in notturna, adatta ai più avventurosi anche quelli più piccini! Quest’escursione infatti è adatta dai 10 anni in su. Si parte da Bolsena dove armati di zaino, acqua, torcia frontale e bastoncini, prenderete un autobus di linea insieme alla guida locale per raggiungere il punto di partenza dell’escursione,  il borgo di San Lorenzo Nuovo. Da qui si percorre un percorso di circa 15 km su strade bianche e sentieri silenziosi.  Un percorso unico e rilassante dove godere di panorami mozzafiato e riconnettersi con la natura circostante.
bolsena lake view
Vista della Rocca Monaldeschi e del lago di Bolsena

2) Visita al Bosco Monumentale del Sasseto

A soli 20km da Bolsena, nel territorio di Acquapendente sorge il Bosco Monumentale del Sasseto un gioiello di diversità forestale unico nel suo genere. Tra i massi di origine vulcanica sono cresciuti alberi centenari, manti di muschi e un sottobosco ricchissimo che incanta i visitatori con la sua atmosfera magica data dalle forme contorte degli alberi, le sue fioriture primaverili o il foliage autunnale. A rendere ancora più magica l’atmosfera, il bellissimo Mausoleo del Marchese Cahen, in stile neogotico che si apre inaspettatamente tra i sentieri del Bosco. Merita una visita anche il Castello di Torre Alfina, dimora storica tra le più prestigiose d’Italia che domina l’omonimo borgo e il Bosco del Sasseto.
Scorcio del Bosco del Sasseto
Scorcio del Bosco del Sasseto

3) Visita guidata di Montefiascone e degustazione di prodotti di bufala locale

Montefiascone con i suoi 600 metri di altezza è considerata il più bel belvedere sul Lago di Bolsena. Vanta una storia antichissima che si intreccia con quella dei numerosi pontefici che nel corso dei secoli hanno trovato rifugio nella sua Rocca, non a caso detta Rocca dei Papi. Se il centro storico che ospita oltre alla Rocca, la Chiesa di San Flaviano e la Cattedrale di Santa Margherita merita senz’altro una visita, è sulla vivacità enogastronomica che vale la pena soffermarsi. Non si può lasciare Montefiascone senza aver provato un calice del famosissimo vino bianco DOC EST! EST!! EST!!!  eccellenza che rende omaggio al territorio tufaceo di questa cittadina. Altra eccellenza locale sono i prodotti e le mozzarelle del caseificio di Bufale poco fuori il centro di Montefiascone. Gestito da Luisa e la sua famiglia, questo caseificio è un esempio di come il benessere animale sia la priorità per garantire prodotti di altissima qualità. È possibile visitare l’allevamento in compagnia di Luisa ed assistere alla lavorazione della mozzarella e dei formaggi nel laboratorio poco distante. Da pochi anni è anche possibile organizzare degustazioni o pranzi, veri e propri percorsi di gusto dove il protagonista, dall’antipasto al dolce, è il latte di bufala.
Dolce al latte di bufala

4) Trekking da Bagnoregio nella Valle dei Calanchi (semplice e impegnativo)

Civita di Bagnoregio
Civita di Bagnoregio, la “Città che Muore” è senza dubbio il comune più conosciuto della Tuscia. Milioni di visitatori arrivano ogni anno per visitare questo borgo che sembra uscito da un libro di fiabe. Posizionata su uno sperone tufaceo che sfida il tempo e l’erosione, Civita domina la meravigliosa Valle dei Calanchi, un paesaggio unico, modellato nei secoli dal vento e dalla pioggia. Se volete scoprire il territorio di Bagnoregio in modo insolito e inaspettato vi suggeriamo di aggiungere alla visita del Borgo delle escursioni tra i Calanchi. Disponibili per vari livelli di difficoltà, si passa da escursioni semplici e brevi  a percorsi di trekking  impegnativi che  vi condurranno nella splendida e selvaggia Valle dei Calanchi permettendovi di scoprire “l’anello” tra Lubriano,  e Bagnoregio. La Valle dei Calanchi è una delle aree più affascinanti e selvagge d’Italia, modellata dal vento e dalle piogge degli ultimi 2 milioni di anni! Si, avete capito bene, due milioni di anni!  
Calanchi Bagnoregio Lubriano, Tuscia Lazio

5) Laboratori di cucina circolare: tra tradizione e innovazione

Apprendere i segreti della cucina tradizionale è il modo migliore per diventare cittadini temporanei di un territorio e contribuire alla salvaguardia delle sue tradizioni enogastronomiche. Cos’è la cucina circolare se non un ritorno alle origini, la riscoperta di tradizioni e valori antichi, di rispetto della ciclicità delle stagioni e dei prodotti che il territorio ci offre. I laboratori di cucina circolare della Tuscia partono proprio dalla conoscenza della materia prima, dall’individuazione dei migliori prodotti km0 fino alla condivisione di ricette antiche. Il corretto utilizzo e valorizzazione delle materie prime permette da un lato di ridurre in maniera notevole gli sprechi e dall’altro di diffondere la tradizione culinaria e popolare della Tuscia. In compagnia di una chef locale si possono imparare le tecniche di panificazione antica, i segreti dell’acquacotta o della cottura del coregone (pesce del lago) fino ai dolci della tradizione, come i ravioli dolci con ripieno di ricotta e cannella.

Troverai queste e molte altre attività nel nostro tour  Tuscia Inedita!

Ci leggiamo presto,

Angela e Federico      

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